Molti di noi vivono in un appartamento, talvolta di proprietà. Con ciò, non è che possano fare quello che vogliono: sono tenuti a rispettare le norme condominiali. Così i nostri dipendenti RAI, anche se piazzati come piccoli carri armati di Risiko in una mappa di uffici chiave, sono tenuti a rispettare i vincoli comunitari che normano il loro ruolo.
Uno di questi vincoli è specificato dal Trattato di Amsterdam, siglato il 2 ottobre 1997, e per la precisione all’interno di uno dei tredici protocolli allegati: il Protocollo sul Sistema di Radiodiffusione Pubblica negli Stati Membri. Esso collega direttamente il servizio pubblico radiotelevisivo alle esigenze democratiche, sociali e culturali della società e all’esigenza di preservare il pluralismo dei mezzi di comunicazione, e il suo finanziamento – il canone Rai, per intenderci – può essere accordato solo ai fini dell’adempimento di tali obblighi. La UE stabilisce inoltre che ogni stato membro può definire autonomamente i criteri per soddisfare tali esigenze democratiche, ma che parimenti deve essere istituito un organo che assolva alla funzione di controllore e che stili periodici rapporti sul rispetto delle regole.
La Suprema Corte Costituzionale, nella sentenza n.284 del 26 giugno 2002, rincarava la dose, affermando che «l’esistenza di un servizio radiotelevisivo pubblico, cioè promosso e organizzato dallo Stato, […] si giustifica solo in quanto chi esercita tale servizio sia tenuto ad operare […] svolgendo una funzione specifica per il miglior soddisfacimento del diritto dei cittadini all’informazione e alla diffusione della cultura».
Insomma, non chiediamo mica la luna. E’ l’Europa stessa, laddove il buon senso non bastasse, a stabilire che un servizio radiotelevisivo pubblico ha l’obbligo di informarci e di contribuire a renderci più colti.
Per assicurarsi che a viale Mazzini abbiano capito bene, il Ministero delle Comunicazioni ha stipulato con la RAI, il 5 aprile 2007, un contratto di servizio per il triennio 2007 – 2009.
L’articolo 4, comma 1 di tale contratto, suddivide il servizio pubblico in nove generi distinti:
- Informazione
- Approfondimento
- Lavoro, comunicazione sociale, pubblica utilità
- Promozione culturale, scuola e formazione
- Turismo e qualità del territorio
- Spettacolo
- Sport
- Minori
- Promozione dell’audiovisivo.
Al comma 2 viene specificato che la RAI è tenuta a destinare ai nove generi televisivi non meno del 65% della programmazione annuale delle tre reti generaliste terrestri, nella fascia oraria compresa tra le 6 e le 24, e non meno dell’80% sulla terza rete. Inoltre, si dice anche che la programmazione deve
essere distribuita sulle diverse reti generaliste terrestri in tutti i periodi dell’anno ed anche negli orari di maggiore ascolto e di prime time.
Da ultimo, il comma 3 impone alla RAI di trasmettere report dettagliati con cadenza semestrale, entro i tre mesi successivi alla chiusura del semestre di riferimento. A chi? All’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, volgarmente detta AGCOM, che svolge quella funzione di controllore terzo, imposta dalla UE come presupposto di questa autogestione radiotelevisiva di ciascuno Stato Membro.
Guardiamoli, allora, questi rapporti. Scarichiamo la Relazione Annuale 2008 pubblicata da AGCOM. Prendiamo il 2007 e vediamo, per esempio, come RAI1 ha pensato di tutelare il diritto dei cittadini all’informazione e alla diffusione della cultura. Tra i generi definiti al comma 1 dell’articolo 4, quelli che sembrano fare più al caso nostro sono il primo e il secondo, ovvero Informazione e Approfondimento che da soli totalizzano circa il 35% dell’attività di servizio pubblico del primo canale RAI.

- Anniversario Fondazione Arma dei Carabinieri
- Anniversario Fondazione Polizia di Stato
- Anniversario Fondazione Guardia di Finanza
- Anniversario della Repubblica
- Cerimonia di consegna decorazioni Or. Mil.
- Conferenza nazionale della famiglia
- Conferenza stampa del Presidente del Consiglio
- Consegna onorificenze Cavalieri del Lavoro
- Euronews
- Europa
- Giorni d’Europa
- Inaugurazione Anno Giudiziario
- Incontro con il Presidente della Repubblica
- Messaggio del Presidente
- Relazione del Presidente Autorità Garante…
- Sette giorni Parlamento
- Speciale Parlamento
- TG Parlamento
- TG1
- TG1: Omaggio Capo dello Stato
- TG1: Anniversario della Liberazione
- TG1: Europa, i miei primi 50 anni
- TG1: Visita del Presidente della Repubblica al Parlamento Europeo
- TG1: Edizione straordinaria
- TG1: Esequie solenne ispettore
- TG1: Festa della Marina
Un gran numero di festeggiamenti, compleanni a non finire per gratificare generali in doppio petto e comandanti di arma, vetrine e passerelle senza sosta per il Presidente del Consiglio e per il Capo dello Stato… Per il resto, ovvero quello che avanza di quel quasi-venticinque-percento di informazione, troviamo il TG1 e i meravigliosi speciali sull’orso Yoghi cui Riotta ci aveva generosamente abituato.
Ma il bello deve ancora venire! Quali sono i temi, tra gli infiniti che coprono tutto lo scibile umano, che RAI1 giudica di estremo interesse, tanto da meritare di occupare lo spazio da dedicare al genere Approfondimento? Ecco l’elenco dei programmi, per l’appunto, di approfondimento, cui il canone 2007 degli italiani ha finanziato 344 ore, 7 minuti e 18 secondi, l’equivalente di oltre due settimane continuative:
- A sua immagine (+)
- A sua immagine: speciale (+)
- Angelus (+)
- Anima Good News (+)
- Benedizione Urbi et Orbi (+)
- Buongiorno Italia
- Celebrazione San Francesco (+)
- Concistoro Nuovi Cardinali (+)
- Dio pace e dominio (+)
- E la chiamano estate
- La morte del figlio
- Pietrelcina come Betlemme (+)
- Porta a Porta
- Quel giorno a Nazareth (+)
- Rito della Via Crucis (+)
- Sabato, Domenica & …Buongiorno
- Santa Messa (+)
- Santa Messa di Natale (+)
- Santa Messa di Pasqua (+)
- Santa Messa per la Pace (+)
- Santa Messa Domenica delle Palme (+)
- Speciale TG1: Sua Santità incontra… (+)
- Sua Santità recita il Regina (+)
- Telethon Buongiorno Italia
- TG1: Santa Messa celebrata dal Papa (+)
- TG1: Omaggio di Sua Santità… (+)
- TG1: L’addio a Luciano Pavarotti
- Tutto Benessere
- TV7
Almeno 20 programmi di cosiddetto approfondimento su 29, oltre due terzi, sono dedicati alla propaganda spirituale di un’unica confessione religiosa. Facciamo due conti spannometrici per vedere quanto ci costa.
I programmi di approfondimento rappresentano il 9,06% del tempo in cui RAI1 fa servizio pubblico. Ergo, il 9% di un terzo del canone RAI 2007 – escludendo RAI2 e RAI3, e volendo generosamente tralasciare il peso specifico che RAI1 ha rispetto alle altre due reti – è più o meno quello che gli italiani hanno pagato di tasca propria per mandare in onda sante messe e speciali su Padre Pio. Ora, dato che nel 2007 il canone costava 104EUR, abbiamo tutti finanziato, con 3,14EUR a testa, le attività di proselitismo di una fede religiosa che si colloca ed opera in uno stato laico. Quasi 52 milioni di euro che si vanno ad aggiungere al perverso meccanismo dell’8 per mille attraverso il quale la Chiesa riesce ad incamerare l’87,25% dei contributi, nonostante la sua quota sia limitata al 34,56% delle preferenze reali.
Potremmo dire, senza tema di smentita, che RAI1 ha subappaltato agli studi di Piazza San Pietro la sua vocazione all’approfondimento culturale, interpretando secondo la sensibilità delle convenienze politiche quel diritto dei cittadini all’informazione e alla diffusione della cultura che è stato sancito prima dal Trattato di Amsterdam, e poi ribadito dalla Corte Suprema italiana.
In ottemperanza al concetto di trasparenza, suggerisco quindi di ribattezzare la prima rete RAI in maniera che, di gestione in gestione, si capisca quali sono le sue reali finalità. Ad esempio, potrebbe chiamarsi Tele Giovanni Paolo II, o Tele Benedetto XVI. O magari, per non fare come quei palazzetti dello sport che ad ogni stagione cambiano nome, sottintendendo uno sponsor che paga – mentre qui, al contrario, è il pubblico che paga lo spazio promozionale -, credo che non ci starebbe male un bel Tele Vaticano.
Suonerebbe più onesto, tutto qui.
Guarda,proprio ieri ho avuto una discussione sull’informazione con mio suocero e relativi amici,età media 65/70anni:Che in televisione non c’è più niente che interessa,telegiornali fotocopia,danno gli stessi film,non solo sulla RAI ma anche sulle reti MEDIASET ma la sorpresa più grossa che l’appiattimento c’è anche su SKY televisione a pagamento e anno per anno più caro!!!La mia risposta ingenua e risolutrice è: non accendere la tele e disdire sky e accendere internet!!La risposta è stata: e noi come facciamo senza tele…..noi non sappiamo cos’è internet!!!o se lo sappiamo non lo sappiamo usare!!!!Comprano in questi giorni li decoder digitale terrestre e se lo fanno installare dai “giovani”Non le posso dare torto……ma la cosa mi preoccupa……Se le dici qualche notizia che è comparsa solo sulla rete ti guardano come un ALIENO e ti dicono …….MA VA’ LA’!Ma se insisti e metti insieme date,fatti,nomi,ecc. allora storgono un pò il naso e ti dicono per farti piacere:MA…..PUO’ ESSERE!!Io ho provato a internettizzare mio suocero…….ma l’unica cosa che riesce a fare con il computer è giocare a spider e sentirsi un cd musicale sul lettore……premetto che è l’unico degli amici che si è spinto così avanti!!!!!CIAOOOOOOOOMarco
Ringrazio Alberto M. per il sito……interessanteVedi ,parlando ,commentando e enunciando siti furbi si può arrivare a buone conclusioni.Ringrazio anche gli altri intervenuti con altri siti ……..anche questo è informare e divulgare.CIAO A TUTTI
Mi dispiace ma la tua è informazione forviante ed inesatta
usi le colpe della rai per attaccare il vaticano che non c’entra nulla
è la rai che dovrebbe fare informazione per il 65% del suo palinsesto
ed è sempre la rai che truffa l’agcom ed è l’agcom che si lascia truffare
il tuo servizio evince proprio questo
se per te ci sono irregolarità evidenti perchè per l’agcom va tutto bene ?
le tue stesse verifiche non dovrebbe farle l’agcom ?
se fosse il vero garante delle telecomunicazioni
dovrebbe dire alla rai amico io ti multo, perchè mi hai dato dati che sono cavolate
la prossima volta imparate a fare vera informazione
o la comunità europea dovrebbe multare l’agcom perchè non controlla una mazza ?
o multare entrambi che si fregano i soldi del canone senza dare nessun servizio ?
se cuoi attaccare il vaticano per l’8 per mille trova altri motivi
ok ho sbagliato a scrivere in maiuscolo ma non mi ero nemmeno accorto
ora ho riscritto senza urlare
ma le mie parole non insultano te io me la prendo con la rai
sei tu che rigiri la frittata e non accetti critiche
cancellando il mio post
vuoi passare come il vero informatore al contrario di berlusconi che cancella le verità scomode ma ti comporti
nello stesso modo
ciao
Forse non ci siamo capiti. Te lo rispiego.
Io accetto chi la pensa diversamente da me, tant’è vero che il tuo commento è lì e lì rimarrà.
Però ci sono delle regole da rispettare, di buon vicinato. Regole comuni a tutta la rete, che servono a mantenere le discussioni costruttive.
Una di queste, per esempio, è non scrivere tutto in maiuscolo. Un’altra è essere in tema alla discussione. Un’altra è non essere offensivo, volgare, non istigare all’odio.
Puoi anche dirmi che non sei d’accordo e spiegare perché, ma se mi insulti (per esempio), come da regole chiaramente scritte prima del modulo di inserimento commenti, il tuo intervento non rispetta le norme e viene eliminato. Così accade anche se entri e dici che sono un mafioso, oppure un venduto etc… Perché non è un’opinione espressa con ragionevolezza e motivandola, ma un evidente volontà di aggressione, di offesa.
Tutto qui.
Riprova ne è che, sebbene io condivida parte di quello che hai scritto (che è l’AGCOM che dovrebbe intervenire) ma mi senta offeso dalla tua frase “mi hai dato dati che sono cavolate la prossima volta imparate a fare vera informazione”, il tuo commento resta.
I dati non sono cavolate. Ci sono tutti i documenti disponibili e scaricabili. Leggili, analizzali, tira le somme e vedrai che le evidenze saranno le medesime.
Ciao
Ciao
hai frainteso le mie parole io non contesto i tuoi dati, anzi li prendo come prova che l’AGCOM non serve ad una mazza
e siamo d’accordo entrambi sul fatto che l’AGCOM dovrebbe intervenire
i tuoi dati dovresti farli vedere alla comunità europea perchè l’AGCOM è il garante
della disinforamzione
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Catena per il rinnovo delle attuali leggi di regolamento dei diritti RAI
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Chiediamo a RAI fatti coerenti alla sua peculiare funzione di servizio pubblico, autorizzando sia i diritti di riproduzione a fini non commerciali che le registrazioni tal quali di servizi o parti di servizi RAI già mandati in onda – con obbligo di citazione della fonte.
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Programmi RAI già passati e magari ancora solo legittimamente rivedibili sui siti RAI ad esempio su You Tube se ne vedono già diversi. Rischiando. Perchè? Alcuni di questi nuovi video sono citazioni strepitose, altri girano comunque, più o meno acclamati, insieme a tanta fuffa. E varie censure (saremmo primi al mondo, come hai notato …). In questa situazione la fuffa è tollerata abusiva e la citazione utile magari viene (auto)rimossa.
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Aiutiamo la RAI! Moltoplichiamo a catena quello che immaginiamo emblematico.
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Esempio 1. Tutto è, come allora, riconoscibile
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Esempio 2. Sangue infetto: per non dimenticare
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