Informazione libera: «informazione non asservita, non strumentale, non organica ad un qualsiasi sistema di potere, non condizionata da strategie che individuino obiettivi diversi dal raggiungimento della migliore approssimazione possibile della verità.» [dal piccolo byoblu, 2009]
Due giorni fa il blog ha pubblicato un’intervista a Stefano Montanari, il nanoricercatore che ha avuto un microscopio omaggio dalla rete. Il dott. Montanari ha lanciato accuse molto forti, che meritano sicuramente di essere approfondite. Alla fine dell’intervista, auspicavo che le persone chiamate in causa dessero la loro versione dei fatti.
Il blog ha rintracciato la Onlus Bortolani. Il suo Presidente, Marina Bortolani, mi ha dato ampia disponibilità a rilasciare un’intervista chiarificatrice di ogni aspetto dell’intricata vicenda, che sarà raccolta e pubblicata a breve. Altresì, molto presto il blog si recherà ad Urbino per verificare di persona i luoghi e la destinazione del microscopio elettronico a scansione ambientale, raccogliendo riflessioni, testimonianze e fatti concreti direttamente dai responsabili universitari chiamati in causa. Per quanto riguarda Beppe Grillo, sono sicuro che al momento opportuno non vorrà derogare a quel principio di trasparenza di cui lui stesso si è fatto portavoce in prima persona, e saprà chiarire alla Rete i motivi di un silenzio che potrebbe avere una matrice molto diversa da quella insinuata dal professor Montanari. Beppe mi promise un’intervista, qualche mese fa. Questa potrebbe essere l’occasione giusta.
Nell’attesa di dare voce ai soggetti che Montanari ha travolto con le sue accuse, pubblico una lettera di Valeria Rossi, giornalista ed editrice de Il Ponente, che ha iniziato da poco un percorso di approfondimento sulla vicenda.
La rete si sta muovendo. Presto, i melmosi fondali dove giacciono polpi tentacolari, mimetizzati da nubi di inchiostro digitale, verranno dragati e passati al setaccio. Se là sotto c’è qualcosa …lo porteremo a riva.
LETTERA DI VALERIA ROSSI
Prime riflessioni sul caso Montanari
Ciao Claudio,
mi chiamo Valeria Rossi, sono editrice (ma anche attiva scribacchina – fin troppo attiva, per alcuni) di un quotidiano online che si chiama
www.ilponente.com.
Al “caso Montanari” sono arrivata perché sembrava avere molti punti in comune con la situazione di un amico ambientalista, vittima di pressioni da parte dei “poteri forti”. E’ stato lui a mettermi in contatto con il ricercatore ed io gli ho fatto un’intervista piena di solidarietà, andando anche oltre il distacco giornalistico, commuovendomi – davvero – al pensiero di questo scienziato a cui veniva impedito di compiere importanti studi sull’inquinamento. Purtroppo, appena messa online l’intervista, ho cominciato a ricevere e-mail e telefonate che smentivano vivacemente quanto affermato da Montanari. A questo punto ho ritenuto corretto sentire anche l’altra campana (nella fattispecie la Carlo Bortolani Onlus) e dalle parole della dottoressa Marina Bortolani mi sono resa conto che c’erano davvero troppi punti oscuri.
Ho iniziato allora una mia piccola inchiesta personale, cercando di contattare tutte le persone coinvolte, esclusi purtroppo i donatori che sarebbero stati i protagonisti più importanti in assoluto, ma che purtroppo mi erano del tutto sconosciuti e che comunque sarebbe stato impossibile contattare nella loro totalità. Il risultato è quello che ho pubblicato nel mio secondo articolo, intitolato “il punto sul caso Montanari“, anche se in realtà si tratta di “puntini di sospensione“, più che di un vero e proprio “punto”. Manca infatti ancora la testimonianza di Beppe Grillo, e inoltre stanno arrivando ancora nuove testimonianze che purtroppo – e sottolineo purtroppo, perché mi dispiace davvero scoprire che una persona a cui avevo dato piena fiducia non la meritasse del tutto – avvalorano sempre più la tesi secondo cui il dottor Montanari non è stato vittima di congiure economiche e/o politiche, ma ha perso l’appoggio di chi credeva in lui – Beppe Grillo, e non solo – semplicemente perché non si è comportato in modo corretto.
Vorrei chiarire che non è mia intenzione, né è mai stato il mio scopo, mettere in piedi un’opera sistematica di “demolizione” della figura del ricercatore: mi chiamo Valeria, non Vittoria… Però dovevo portare i fatti – fatti reali, provati da documenti e/o testimonianze – ai miei lettori. Lo dovevo a loro e lo dovevo al mio amico di cui parlavo all’inizio, vittima “reale” della battaglia che ha condotto contro gli inquinatori della nostra zona.
Per concludere, il dottor Montanari ha detto a me le stesse identiche parole che ha pronunciato nella tua videointervista: “Sappiate che sono abituato a vincere“. Io posso solo rispondere che si può vincere sportivamente, ma si può anche vincere barando: e in questo secondo caso, anche se la vittoria arriva, non credo proprio che possa dare la stessa soddisfazione.
Di seguito le mie riflessioni, tratte dall’articolo su Il Ponente.
I fatti
Emergerebbe che la decisione di donare il microscopio elettronico all’università di Urbino è stata motivata principalmente da due fattori:
- l’utilizzo di questa apparecchiatura dalla Nanodiagnostics srl anche per scopi commerciali (analisi a pagamento) e non esclusivamente per la ricerca, come era stato invece dichiarato nel corso della raccolta fondi;
- il fatto che la stessa raccolta fondi sia partita sulla base di quello che potremmo definire “un equivoco” o più crudamente “una manipolazione” del dottor Montanari ai danni di Beppe Grillo, scoperta solo in un secondo tempo.
L’indice degli alimenti contenenti nanoparticelle
il dottor Montanari contattò Beppe Grillo, nel 2006, lamentando quello che definì lo “scippo” del microscopio elettronico a quel tempo in uso alla Nanodiagnostics, ad opera dell’Università di Modena. Montanari sosteneva che questo microscopio era stato pagato, almeno in parte, con suo denaro personale e che l’unica motivazione per cui si era deciso il trasferimento era il fatto che le sue ricerche, evidenziando la pericolosità delle nanoparticelle (prodotte in larga misura dagli inceneritori), avessero infastidito qualche potere forte.
La motivazione poteva essere credibile e non è escluso che, del tutto o in parte, fosse anche reale: non fu reale, però, il racconto che Montanari fece a Grillo sul fatto che pericolose nanoparticelle fossero state rinvenute, a seguito delle sue ricerche, in una serie di diffusissimi e notissimi prodotti alimentari. Montanari disse a Grillo di aver scritto a tutte le aziende interessate e di non aver mai avuto alcuna risposta. Grillo, indignato da questi fatti gravissimi, invitò Montanari a partecipare ad una serie di spettacoli in cui, oltre a dare direttamente spazio al dottore, mostrava l’elenco dei prodotti incriminati e delle sostanze nocive che erano state trovate al loro interno grazie alle ricerche dello stesso Montanari e di sua moglie, la dottoressa Gatti.
Nel video “Grillo Montanari la vera ricerca sul cancro” si sente chiaramente Stefano Montanari che alla domanda: “Stefano, le ditte hanno mai risposto?” esclama: “No, no, mai!“.m Peccato che…sorpresa: nel 2007, in un’intervista a “Disinformatico”, il dottor Montanari afferma che la storia delle nanoparticelle nei prodotti alimentari è stata manipolata e distorta nei contenuti. Testualmente, afferma: “la cosa parte giusta, nel senso che quello che è stato detto di base, all’origine di tutto c’è una cosa quasi giusta. Poi, poi si è estrapolato e si sono dette delle cose che assolutamente non corrispondono al vero, ma proprio minimamente“. Nella stessa intervista rilasciata a Byoblu, Montanari afferma che Grillo non comprese il senso di quella ricerca. Montanari spiega che lui e sua moglie, la dottoressa Gatti, hanno pescato a caso ed analizzato alcuni prodotti presi sugli scaffali dei supermercati. E specifica: “Attenzione, questo è fondamentale: di ogni prodotto noi abbiamo esaminato un pezzo, uno , non di più, cioè non abbiamo preso un lotto, due lotti, tre lotti, dieci lotti, come si dovrebbe fare se si fa un controllo normale, di legge, eccetera e si va a vedere che cosa c’è in tutti questi prodotti. Noi abbiamo preso una scatola di quel tipo di biscotti, un barattolo di quell’omogeneizzato, eccetera, e abbiamo esaminato. E abbiamo visto che in gran parte di questi prodotti, non tutti certamente, ci sono queste polveri che noi cerchiamo“.
In pratica si era trattato di controlli casuali, che avevano sicuramente evidenziato un possibile problema di inquinamento ambientale ma che non avevano e non potevano avere alcuna valenza scientifica, visto che poter definire una prova “scientifica” occorrono, come in parte ammette lo stesso Montanari, campionature mirate, analisi protocollate e, ovviamente, la pubblicazione dei risultati. In assenza di tutto questo, Montanari non disponeva di alcuna vera “prova” da poter presentare alle ditte produttrici… e infatti non scrisse mai neppure una riga a queste ditte, come sostiene nella stessa intervista, sbugiardando Beppe Grillo.
Ecco le sue testuali parole: “la lettera che noi avremmo scritto a queste industrie: la lettera non esiste, non abbiamo mai scritto niente a nessuna industria, mai. Mai perché non abbiamo mai messo sotto accusa nessuno, cioè l’unico, l’unico ente che abbiamo messo sotto accusa è lo Stato, cioè chi legifera, chi non fa leggi per controllare questo tipo di inquinamento. Noi non abbiamo mai scritto nulla a nessuno. Quindi se non abbiamo mai scritto è chiaro che nessuno ci risponde. Non c’è lettera, non c’è risposta“. Eppure, nel video, si vede chiaramente Grillo che parla di queste lettere e si sente altrettanto chiaramente Montanari che non solo non si sogna di smentirlo, ma avvalora le sue parole ( “Hanno mai risposto, Stefano?” “No, no, mai!”).
Inoltre Grillo, come si vede sempre chiaramente nel video, espone una “lista nera” di prodotti senza che Montanari, presente sullo stesso palco, si sogni di intervenire, di spiegare che si è trattato di campionature casuali, insomma di specificare, come fa invece nell’intervista, che “dare un elenco di prodotti da mettere all’indice non ha nessun significato scientifico”.
Lo scippo del primo microscopio
Un altro dato di fatto è che non siano mai state prodotte le prove – richieste più volte – del fatto che il primo microscopio elettronico fosse stato pagato anche con i soldi dei due ricercatori. Ma il dato di fatto ancor più eclatante è che il primo microscopio elettronico (quello “scippato” , secondo la prima versione di Montanari) sia lo stesso microscopio con cui la dottoressa Gatti sta tuttora lavorando al progetto europeo DIPNA. Il microscopio è ancora in uso alla stessa ricercatrice: è con quello che porta avanti le sue ricerche, e non con il secondo microscopio, quello acquistato con la raccolta fondi. Lo ammette, ancora una volta, lo stesso Montanari: “Il microscopio ci è stato tolto ormai già dal giugno del 2006, è rimasto imballato per nove mesi all’università di Modena, è stato riassemblato, rimontato diciamo così, di nuovo a spese nostre, perché noi adesso con quel microscopio portiamo avanti un altro progetto europeo“.
Dunque, il primo microscopio non venne mai realmente “sottratto” alle ricerche della dottoressa Gatti, ma semplicemente “spostato” dalla Nanodiagnostics di Modena all’Università di Modena. L’unica cosa che, di fatto, veniva impedita a Montanari/Gatti era l’utilizzo privato dell’apparecchiatura.
Ricapitolando
- il dottor Montanari lamentò la sottrazione di un microscopio che in realtà era ancora in uso a sua moglie per le proprie ricerche;
- raccontò a Beppe Grillo la storia delle merendine inquinate e permise a Grillo di basare, su questa “scoperta” che in realtà non aveva alcun fondamento scientifico, una serie di spettacoli mirati alla raccolta di fondi per un nuovo microscopio;
- a raccolta terminata e microscopio acquisito, negò la validità delle ricerche sulle merendine attribuendo a Grillo la responsabilità di aver “capito male, perché non era uno scienziato”.
Mi risultano dunque questi i motivi principali (ne esistono altri ancora, ma non posso scrivere un libro e quindi mi limito a quelli più gravi) per cui si interruppe il rapporto tra Beppe Grillo e Stefano Montanari, che l’altro ieri, in un’intervista rilasciata a Byoblu, si dichiara molto stupito del fatto che la Onlus e lo stesso Grillo “non si fossero più fatti vedere“. Forse non c’era molto di cui stupirsi…
Si aggiunga che Stefano Montanari, in alcune occasioni, millantò partecipazioni a progetti che in realtà non l’avevano affatto visto tra i protagonisti. Per esempio nella sua biografia sul sito della sua casa editrice si definisce “consulente del progetto Nanopathology” della CE, circostanza smentita dall’ufficio stampa della stessa Comunità Europea, consultato da una docente universitaria in chimica:
From: “ALEXANDRESCU Laura” < [email protected] >
To: (il nome del richiedente è stato omesso per ovvi motivi di privacy)
Subject: RE: (Fwd) Re: DIPNA {REF RTD REG/G.4(2008)D/579365}]{REF RTD
REG/E.3(2008)D/593026}
Date sent: Wed, 3 Dec 2008 15:30:59 +0100
Il Dr Montanari non ha alcun titolo a vantarsi di aver partecipato ai 2 progetti finanziati…
Le mancate pubblicazioni scientifiche
Quanto al secondo microscopio, acquistato grazie alla raccolta di fondi, fondata sull’equivoco si cui sopra, sarebbe rimasto probabilmente fuori dalla querelle tra Grillo e Montanari se solo i due scienziati avessero prodotto le prove del suo utilizzo a scopo di ricerca. Purtroppo, come si legge sul sito della Onlus: “come più volte sollecitato ai due dottori, rimaniamo in attesa di una reportistica sui risultati e sulle scoperte scientifiche – confermate da pubblicazione e da attestati della comunità scientifica – prodotti in questi tre anni di possesso del microscopio. Ciò crediamo sia doveroso nei confronti dei benefattori. E’ evidente che riferimenti a ricerche e studi svolti prima dell’acquisto del microscopio in oggetto non sono inerenti a tale ripetuta richiesta, ma, anzi, possono risultare fuorvianti”.
In realtà, anche nell’intervista concessa al Ponente, il dottor Montanari mi ha parlato di scoperte (“le nanoparticelle entrano nel nucleo della cellula“, “le nanoparticelle passano dalla madre al feto“) che in realtà appartengono ad un periodo precedente l’acquisizione del microscopio. A dire il vero esse venivano già citate dal professor Renzo Tomatis, (scomparso nel 2007) in alcuni suoi studi. Ma senza voler entrare nel merito di “chi ha scoperto cosa”, visto che qui non stiamo facendo discussioni scientifiche né accademiche, se ne deduce comunque che queste scoperte non sono dovute alla presenza del microscopio elettronico nella sede della Nanodiagnostics. Non risultano, peraltro, pubblicazioni a nome Montanari e/o Gatti relative agli ultimi tre anni, ovvero al periodo di permanenza del microscopio presso il loro laboratorio.
L’utilizzo a scopo di lucro
Risulta invece che il microscopio è stato utilizzato per analisi private a pagamento: lo si evince dai ricavi dichiarati, visto che la mission principale della Nanodiagnostics sono appunto le analisi a pagamento. Il dottor Montanari, a questo proposito, rifiuta l’accusa di utilizzo lucroso, ma dichiara, in un post sul suo blog: “quello che facciamo per poter sopravvivere è cercare di vendere qualche analisi ai privati che se lo possono permettere e per questo usiamo anche (non sempre) il microscopio che, in qualche modo, cerca di contribuire al suo stesso mantenimento, visto che né lei né altri si muovono e tutto ci grava addosso“. Queste spese di mantenimento del microscopio sono state indicate da Montanari in 90.000 euro/anno, ma anche questo costo è stato smentito dalla ditta produttrice, che invece le ha quantificate in circa 25/30.000 euro/anno. Insomma: soltanto la mancanza di chiarezza sull’utilizzo del macchinario – e soprattutto la mancanza di pubblicazioni relative alle ricerche svolte per mezzo di questo microscopio (e non di quello dell’Università di Modena, pagato con fondi CE) – hanno indotto la Onlus Carlo Bortolani ad affidarlo all’Università di Urbino.
Conclusioni
Il resto sono opinioni, ipotesi, supposizioni. Per esempio: può esistere una macchinazione o un complotto politico ai danni di Montanari? Ma certo che sì!
E’ risaputo, e ne abbiamo chiari esempi anche nella nostra provincia, che chiunque lotti contri inquinamento, inceneritori e affini è sicuramente malvisto ed è spesso soggetto a pressioni, ricatti e altre piacevolezze simili. Nessuno si sogna di negare che cementificatori e “inceneritoristi” siano capaci di tutto e che spesso abbiano un potere politico ed economico sufficiente a stroncare una carriera o a danneggiare gravemente chi lotta contro di loro. Purtroppo, in questo caso, la mia personale impressione è che i presunti nemici di Montanari non abbiano neppure avuto bisogno di entrare in azione, perché il dottore ha fatto tutto da solo. Le dichiarazioni e controdichiarazioni, l’indubbia strumentalizzazione del caso-merendine e il fatto di avere evidentemente carpito la fiducia di Beppe Grillo, per poi dissociarsene a risultato ottenuto, sicuramente gli hanno alienato diverse simpatie, nonostante si tenda (la sottoscritta per prima) a tifare sempre di cuore per chiunque sposi la causa ambientalista. Tifare per chi lo fa in modo scorretto, però, diventa più difficile; e anche ammettendo che il suo “non accorgersi che Beppe Grillo aveva frainteso” fosse per una buona causa e che comunque il fine giustificasse i mezzi, almeno a mio avviso, non è esattamente l’esempio di limpida correttezza professionale che ci si aspetterebbe da cotanta icona della ricerca italiana.
Per questo ritengo, personalmente, che il dottor Montanari abbia commesso qualche errore di troppo e che questi errori giustifichino la decisione di spostare il microscopio acquistato coi fondi dei cittadini in altra sede. Ancora oggi il dottor Montanari mi ha inviato alcune e-mail, una delle quali attacca l’Università di Urbino accusandola di “essersi schierata in più occasioni a favore di soggetti privati ed iniziative di carattere “imprenditoriale” di dubbia validità. Prova ne siano le recenti consulenze dell’Istituto di Botanica dell’Università e del Prof. Orazio Attanasi, in qualità di docente dell’Ateneo, a sostegno della realizzazione della centrale termoelettrica a cosiddette biomasse nel Comune di Orciano di Pesaro, un progetto ritenuto altamente pericoloso anche dall’IST – Istituto Nazionale per la Ricerca su Cancro di Genova, chiamato a esprimersi da uno dei comuni interessati“. Purtroppo, sempre dalle testimonianze in mio possesso, risulta che fu lo stesso Montanari ad indicare l’Università di Urbino come destinataria nominale del microscopio.
Se sapeva che questo ente pubblico era complice degli inquinatori, per quale motivo l’ha scelto? E se non lo sapeva, come può oggi accusare (più o meno velatamente) la Bortolani Onlus di complicità occulte con un Ente che NON è stato scelto da loro?
Comunque, personalmente inviterei i lettori a separare nettamente le due cose, anzi tre: la ricerca da una parte, la lotta contro l’inquinamento dall’altra, la figura del dottor Montanari da un’altra ancora. Se una qualsiasi di queste non risulta limpida come tutti vorremmo, non è necessariamente valido l’assunto secondo cui non valgono nulla neanche le altre. Non è così che funziona, e qualsiasi tentativo di virare questa storia a favore di inquinatori e inceneritori sarebbe una strumentalizzazione inaccettabile. La lotta contro l’inquinamento si basa su ricerche scientifiche fondate, validissime, alcune delle quali sicuramente attribuibili anche alla dottoressa Gatti, con la collaborazione del dottor Montanari: questo non va assolutamente messo in discussione.
Purtroppo sembra risultare che il dottor Montanari, perseguendo il nobile scopo della ricerca – che personalmente voglio continuare a credere fondato su puri ideali e non su speranze di lucro personale – abbia manipolato un po’ troppo persone, dati e fatti. Quindi la mia, personalissima ed opinabilissima, opinione è che Beppe Grillo abbia avuto fondati motivi per allontanarsi da questa figura e che la Bortolani Onlus abbia altrettanto fondati motivi non per “rubargli” il microscopio, ma per collocarlo in una sede in cui possa essere utilizzato anche per altre ricerche e da altri scienziati, in grado di garantire quei risultati scientifici e quelle pubblicazioni ufficiali che fino ad oggi la Nanodiagnostics non ha prodotto, ma a cui i donatori hanno assolutamente diritto.
Il tutto consentendo ugualmente a Montanari-Gatti di continuare a far uso del microscopio per le proprie ricerche, come risulta dall’atto di donazione.
Certo, non sarà comodo fare ogni volta 200 chilometri per utilizzarlo: su questo il dottor Montanari ha sicuramente ragione. Però è anche vero che questo disagio appare come il risultato della sua scarsa trasparenza, e di questo non credo possa incolpare altri che se stesso.
Che poi qualche potere (politico od economico che sia) legato agli inceneritori possa far festa, è fuor di dubbio: ma questa è la conseguenza, mentre non c’è alcuna prova che possa farlo ritenere la causa di quanto è successo.
Nota finale: ciò che ho pubblicato è il risultato di due giorni di ricerche; ma non pretendo sicuramente, in due giorni, (per quanto intensi) di aver sciolto tutti i nodi che compongono questa intricata storia.
Il dottor Montanari avrà ampio diritto di replica, così come lo avranno tutte le persone informate che vorranno partecipare alla discussione, portando possibilmente fatti concreti: ma anche le semplici opinioni saranno bene accette.
Come si sarà notato, in questo mio “punto della situazione” manca la testimonianza diretta di uno dei principali interessati, e cioè Beppe Grillo. In realtà avevo cercato di contattarlo tramite il meetup savonese; ma la sua decisione, comunicata dal suo assistente, è quella di “non rilasciare interviste su questa faccenda per non alimentare ulteriori “rumors” fino a quando (a breve) farà un post su questo argomento“. Ed ovviamente – anche se un po’ a malincuore – non possiamo che rispettarla.
Valeria Rossi
… ho lavorato per qualche anno con una macchina simi … uguale a quella in questione … le consulenze si aggiravano intorno ai 50.000 euro … anche al gruppo di ricerca di cui faccio parte, con scuse è stato tolto l’uso del sem/eds, …. senza entrare nel merito avevamo pensato di comprarlo con un mutuo … e mentre valutavamo le varie spese ci siamo accorti delle innumerevoli applicazioni e dei potenziali guadagni … del magico giocattolo …. ciao luca.
Ciao BYOBLU … Tutto è bene quel che finisce bene … ovvio … ciao luca.
… ciao … ok per la discussione … la una mia perplessità è questa:dato che la gatti ha un buon curriculum, diverse cariche, ed è strutturata (ricercatrice presso unimo …. università di modena)dati trovati da Claudio Farna (bel colpo) e citati nel blog precedente e che trovate al link http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez?db=pubmed&cmd=search&term=gatti%20amPERCHE‘ NON VENGONO SUBITO RIFERITI COME RISPOSTA ALLE secondo me, GIUSTE ISTANZE DELLA ONLUS ?perche nel sito nanodiagnostic srl non sono citati ?… se io fossi stato attaccato sul piano scientifico da un qualsiasi ente o persona avrei coinvolto degli editori (editors) di miei lavori chiedendo a loro dei commenti che avrei poi rigirato ai Critici che spesso sono persone che hanno poco da fare ……. chi fa ricerca non si difende cercando l’appoggio del … pubblico.si difende con la forza delle idee … ripeto nel campo delle scienze mediche ci sono chiaramente forti lobby, ma è errato pensare che la ricerca sia imbavagliata, le grandi riviste sono sicuramente guidate da tendenze e strategie diverse ma vi è un ampio spettro di riviste.le ricerche sul clima sono quanto mai differenziate, il prof di urbino, quello che dovrebbe, se non ho capito male, ricevere in consegna il micro nel passato ha fatto uno studio sulla deformazione del guscio di alcuni foraminiferi indicando come causa … fonti inquinanti, nanocose.altri hanno studiato in adriatico fenomeni analoghi su specie pluricellulari pesci e molluschi. io mi sono trovato di fronte ad una analoga situazione a lvello del mediterraneo per quanto riguarda alcune specie di molluschi (ho partecipato allo studio non ero il titolare dello studio).sembrerebbe chiaro: pollution, inquinamento = deformazione morfologica…. no non è così io so che altre osservazioni mi mettono in rapporto la temperatura e altri parametri dell’ambiente con le deformazioni … (?!!)… attenti è un esempio … la storia non finisce qui.la ricerca non si avvale in prima istanza di querele, petizioni, ecc.le mie perplessità sono appunto queste io al posto di gatti e montanari avrei inondato le rete di report accompagnati dai commenti degli editori delle riviste … percheè non lo hanno fatto? ciao luca.
arci del male.
o che “per la giusta causa” si deve combattere onestamente, e non barando: altrimenti si autorizza chiunque a fare lo stesso (anche i “nemici”, visto che anche la loro, dal loro punto di vista, sarà sempre una “giusta causa”).
ciao valeria … bellissimo … essendo ovvio … il diavolo fa le pentole … ciao luca.
ripostato da http://95.211.14.139/8 settembre 2009 alle 00:03publio … ti rispondo io, rileggi attentamente ciò che scrive sonia e vedrai che in acuni passaggi mostra … chiaramente i toni accorati della … sincerità … .comunque ti prevengo non è una prova scientifica, ma vedi il buon veronesi, che titoli ne ha sicuramente io lo ritengo in malafede proprio per i suoi toni, e tu su questo non puoi fare altro che essere daccordo, ciao luca.
… peccato prima si … quota ma poi non si capisce …. …… comunque tanto per parlarsi schietti il curriculum di montanari fa un po cagare …. ed è ritengo inutile ripetere perche ho riportato diversi commenti per farvi riflettere senza imboccarvi …. il curriculum di gatti invece è diverso …. è PESANTE … e da questa differenza io partivo per avere dei dubbi …. non arrivando a certezze … mi sono astenuto cosa che ormai vedo poco rappresentata tra itifosi … … i quali per definizione oltretutto non hanno mai fatto ne i giocatori ne gli allenatori ne …. gli attori principali …. dopo questo sfogo … forza italia.
http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1856&Itemid=1
se nel Comune di Orciano di Pesaro, un progetto ritenuto altamente pericoloso anche dall’IST – Istituto Nazionale per la Ricerca su Cancro di Genova, chiamato a esprimersi da uno dei comuni interessati.” Chi, poi, avesse seguito la vicenda dell’inceneritore a biomasse di Schieppe per la quale il comune di Montemaggiore mi ha insignito della cittadinanza onoraria, saprebbe perché il professor Attanasi non provi particolare simpatia nei miei confronti.
l’Università, che niente ha da rivendicare su quello strumento, crediamo rechi solo un danno d’immagine alla ricerca italiana, e rafforzi ancora di più la convinzione popolare che siamo di fronte ad una ricerca scomoda per qualcuno. Forse per quei "poteri forti" che fanno dell’inquinamento e della salute un grande business?
… boni state boni …a valeria sono stati fatti commenti come … smerdarla … che in realtà trovo particolarmente costruttivi per la discussione … oppure si fanno apprezzamenti su come porta bene i suoi 5inquanta e rotti anni ….si!! trovo interesssante questa discussione … folle, vuota, piena di attacchi senza le regole minime, … luogo di incontro di non idee, di non rispetto, di sordi … Attenzione: il vostro cervello potrebbe essere spento o non raggiungibile . (Berlotti-De Pirro) … batterie scariche? …. ciao luca.
Interference ha scritto :
” Se non è affidabile Attivissimo lo sono sicuramente Mazzucco e Luogocomune… d’altronde è gente che fa campagne per sostenere che il cancro si guarisca con il bicarbonato. Ma possibile non vi accorgiate di quanto sia delirante quel sito? Aiuto! Le terribili scie chimiche! Gli alieni grigi che complottano con il governo USA per sconfiggere i rettiloidi! Tutto sotto i nostri occhi… e non ce ne accorgiamo. Ma volete rendere questo blog un posto ridicolo? Abbiate la decenza di ritirarvi, schermati dal vostro tinfoil hat. “
quella di accusare le persone o interi siti di credere a baggianate, ficcandoci dentro di tutto, anche il FALSO, è una tecnica TIPICA dei disinformatori.
e viscidissimo ne usa a profusione.
vedo che anche tu impari bene questi MEZZUCCI INFAMI!
mescoli temi(bicarbonato, scie chimiche)fuori contesto, con altri (grigi rettiliani alieni) palesemenfe FALSI E PRETESTUOSI conil solo scopoo di screditare e disinformare.
applichi una proprietà transitoia che NON hano, alle tue ridicole affermazioni.
invochi una presunta non autorevolezza, usando appunto questi mezzucci.
ma le discussioni serie esaminano gli argomenti non l’autorevolezza degli undividui, se discuti un fatto non hai bisognio di demoire la credibiita altrui per avere ragione.
ma da uno che crede a VISCIDISSIMO come ad un oracolo non mi potevo aspettare altro.
naturalmente questo vale anche per chi ha postato contro attivissimo per lo stesso motivo.
ma il tuo atteggiamento tipico degli INDOTTRINATI dal VISCIDISSIMO grida vendetta.
prima di postare cazzate per screditare persone o siti PESA LE PAROLE E PORTA FATTI NON FALLACIE LOGICHE!
salve Claudio, volevo segnalarti, anche qui, il post ” l’ultimo Natale del famoso microscopio “,
adesso, magari, non ha più senso ma una domanda devo proprio fartela: visto che avevi avuto la disponibilità (“Il blog ha rintracciato la Onlus Bortolani. Il suo Presidente, Marina Bortolani, mi ha dato ampia disponibilità a rilasciare un’intervista chiarificatrice di ogni aspetto dell’intricata vicenda, che sarà raccolta e pubblicata a breve. Altresì, molto presto il blog si recherà ad Urbino per verificare di persona i luoghi e la destinazione del microscopio elettronico a scansione ambientale, raccogliendo riflessioni, testimonianze e fatti concreti direttamente dai responsabili universitari chiamati in causa. Per quanto riguarda Beppe Grillo, sono sicuro che al momento opportuno non vorrà derogare a quel principio di trasparenza di cui lui stesso si è fatto portavoce in prima persona, e saprà chiarire alla Rete i motivi di un silenzio che potrebbe avere una matrice molto diversa da quella insinuata dal professor Montanari. Beppe mi promise un’intervista, qualche mese fa. Questa potrebbe essere l’occasione giusta.”) e avevi mostrato interesse a fare interviste, magari anche telefoniche, non solo a Bortolani e Università di Urbino , ma anche a Grillo … poi non se n’è fatto di niente?
saluti
byoblu ha scritto :
” io ho mostrato interesse a fare domande, ma loro successivamente non hanno mostrato interesse a dare risposte… 🙁 “
strano visto la loro trasparenza non danno risposte……….ma va pur la che è strano il mondo!!! se fossi malizioso mi verrebbe quasi di dubitate della loro mala fede, ma visto che non lo sono penso che siano impegnati in più nobili cause.
In fondo un risultato l’hanno avuto grazie a Bortonani&grillo tra breve saranno sparite le nanoparticelle e nessuno sarà più affettodale delle nanopatologie, l’Italia finalmente sarà libera di incenerire senza rompiballe che dicono che fa male.
BRAVI
ormai credo che dovremo seguire fino in fondo , e spero anche oltre, questa vicenda!!!
Claudio dice che c’è stata una prima disponibilità e poi il disinteresse a dare risposte di Marina Bortolani, Università di Urbino e Beppe Grillo e questo crea un silenzio assordante attorno al microscopio
giunti a questo punto, nonostante tutte le mobilitazioni effettuate, tutti quelli che hanno donato “un soldino” perchè questo microscopio fosse utilizzato dai Dott. Montanari e Gatti debbano essere indignati e offesi del comportamento di Marina Bortolani che dona, di Beppe Grillo che si dice d’accordo, dell’Università di Urbino che accetta senza porsi il minimo problema, insomma , siamo stati presi in giro e questi personaggi tacciono come se il fatto non esistesse !!!
segnalo il video della conferenza del 10 dicembre alla Nanodiagnostics
e il post “Addio, annus horribilis”
aggiornamento dal sito di Montanari :
Adesso, basta davvero
http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1918&Itemid=1
” … Chi vuole venire lunedì a vedere il microscopio che se ne va e a fare due chiacchiere con il preside della facoltà di scienze di Urbino, venga in laboratorio. …”
sul “L’Informazione di Modena” articolo http://linformazione.e-tv.it/archivio/20100108/07_MO0801.pdf
vedremo dopo la conferenza stampa di lunedì 11 gennaio in occasione dello smontaggio del microscopio CHI E COSA SCRIVERA’ E CHI SARA’ INTERVENUTO … certo che in questi giorni, c’è molto da fare, ci si occupa unicamente di Tartaglia e di Craxi … niente altro può interessare …
saluti & salute (ce ne sarà tanto bisogno !!!)
una riflessione di Ida Magli, in un suo articolo, su altra questione, si adatta perfettamente anche allo “SCIPPO DEL MICROSCOPIO”
” … La cosa più grave, però, è che politici e giornalisti non permettono neanche ai singoli cittadini di discutere di questo argomento. Non appena qualcuno ci prova, scatta appunto quella STRATEGIA DEL “SILENZIO”, adottata da tutti, che è la forma moderna di censura, molto più grave e più efficace nell’attuale mondo dell’informazione planetaria, di una censura dichiarata ed esplicitamente coercitiva in quanto se una notizia non viene “raccolta” e ripetuta passando da uno strumento di comunicazione all’ altro, è inesorabilmente condannata ad una morte peggiore della morte perché, quale che sia la sua importanza, NE VIENE NEGATA L’ESISTENZA. …”
ecco che, l’allegra combriccola ce l’ha fatta!!! IN UN CHIASSOSO SILENZIO LO SCIPPO DEL MICROSCOPIO è AVVENUTO!!!
E ADESSO, AL LAVORO!
http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1924&Itemid=1
per chi, come me, ha donato i suoi soldini perchè il micoscopio fosse utilizzato dai Dott. Montanari e Gatti per lo studio delle nanopatologie, ovvero …
… chi non se la sente di cedere all’arroganza di chi difende interessi che non ha nemmeno il coraggio di confessare, può contribuire al finanziamento della ricerca, ricerca che ha bisogno subito di rimpiazzare la voragine acquisendo un altro microscopio. Basterà rinunciare ad una serata in discoteca o al ristorante o, magari, allo spettacolo di qualche comico.
L’associazione Onlus Ricerca è Vita raccoglie donazioni allo scopo, e, se donare qualche Euro non è certo obbligatorio, è, però, un atto di dignità ed un rifiuto ad essere presi in giro. http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1521&Itemid=1 è il link per avere informazioni in proposito. Si sia avvertiti: stavolta il microscopio sarà intestato a noi e, sa la cosa non piace, non si doni un centesimo.
L’ IBAN dell’Associazione Ricerca è Vita è IT 38 L 07601 028 000000 93844736, mentre il numero di conto corrente postale è 93844736.
E intanto dopo anni Grillo ancora tace. Forse perché ha paura a dire che ha preso per il culo per diverso tempo tutti quanti.
[…] Settembre 2009: Claudio Messora, sul sito Byoblu, pubblica le Prime riflessioni sul caso Montanari a firma di Valeria […]
Anche se tardi,vedendo le vostre interviste successive,sapendo i vecchi legami col signor(lettera minuscola voluta)beppino,potrei giustificarvi per………..non saprei che dire. D’ora in poi siate più attenti. Dato che sono diventato un vostro sostenitore avendo fatto una donazione a vostro favore. Vi perdono solo perchè anch’io ero un grandissimo coglione che credevo a un certo bep……….(sapete non posso fare nomi perchè sono stato minacciato da uno staff quando ho chiesto delucidazioni su un certo microscopio elettronico