
Solo in Spagna, di comune influenza ogni inverno ci rimettono la pelle fino a 3000 spagnoli, circa mezzo milione di persone in tutto il mondo. La malaria miete ogni anno milioni di vittime. La diarrea uccide oltre 2 milioni di bambini all’anno in tutto il mondo: con 25 centesimi a testa si potrebbero salvare. Troppo pochi. La polmonite e altre amenità, curabili con vaccini altrettanto economici, fanno fuori 10 milioni di persone all’anno. Sono numeri ai quali nessun giornale dedica la prima pagina. Invece, 2500 morti in tutto un inverno sono un problema di cui far discutere tutto il mondo.
La definizione di pandemia è stata modificata. Una malattia pandemica, prima, era tale solo se aveva un elevato tasso di mortalità. Ora questo requisito è scomparso. Così, la A/H1N1 può dare i natali alla sua personalissima pandemia. Felicitazioni!
Nel 2005, l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevedeva 7 milioni di morti per l’aviaria. Ce ne furono solo 262. A fronte di un errore così macroscopico, nessuno ha dato del ciarlatano all’OMS. Nessuno l’ha denunciata per procurato allarme. Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. In compenso, la Roche vendette milioni di dosi di Tamiflu, un antivirale di dubbia efficacia, ai paesi asiatici. Lo stesso governo britannico ne comprò 14 milioni di dosi. Non si sa mai…
Il Tamiflu è brevettato dalla Gilead Sciences, un’azienda biofarmaceutica che inventa, sviluppa e commercializza nuovi farmaci terapeutici. Ha sede a Foster City, in California, ma opera anche nel Nord America, in Europa e in Australia. il 3 gennaio 1997 ne assume la direzione Donald H. Rumsfeld, lo stesso Rumsfeld che nel 2001 abbandona l’esecutivo per servire Bush come segretario della Difesa e invadere l’Iraq. Lo stesso Bush che nel 2005 tira fuori dal cappello oltre 7 bilioni di dollari di fondi per l’emergenza dell’aviaria, oltre il 14% dei quali andarono proprio alla Gilead Sciences per aggiudicarsi scorte di Tamiflu. Nel NASDAQ, la Gilead compare come GILD. Rumsfeld, che detiene quote della GIlead di valore compreso tra i 5 e i 25 milioni di dollari – Insider Trading? – vende il brevetto del Tamiflu, che è composto basilarmente di anice, alla Roche. La Roche fa incetta di oltre il 90% della produzione mondiale di anice. Nel 2006 Bush emana il Pandemic Influenza Strategic Plan, grazie al quale vengono accatastate dosi massicce di antivirali per combattere future pandemie H1N1. L’80% di questi antiviarali sono Tamiflu: 731 milioni di dollari di parcella (al cambio del 2006).
Una prima fornitura del vaccino per l’A/H1N1, 500.000 dosi, è già arrivata in Italia. L’Agenzia europea del farmaco non ha ancora dato la sua autorizzazione. Non appena arriverà l’OK, dice il viceministro della Salute Fazio, partirà la campagna di vaccinazione di 8,6 milioni di italiani.
La salute è uno dei diritti fondamentali di ogni uomo. Non può essere proprietà privata. Deve essere finanziata dal governo e condotta dai migliori ricercatori. Non può essere mercificata nelle borse né oggetto di speculazione personale. Non può sussistere alcun conflitto di interessi a farmi dubitare sull’utilità dell’assunzione di un farmaco. Nazionalizziamo le case farmaceutiche.
Da tutto quello che avete scritto si nota che siete piuttosto confusi e disinformati, o meglio, avete raccolto qualche informazione ma vi mancano le nozioni di base per decifrarle.
I vaccini non sono veleni, sono composti dai virus o dai batteri contro i quali si vuole ottenere l'immunità che vengono uccisi oppure trattati in maniera che non siano più aggressivi (il termine tecnico è "attenuati") in modo da non far correre rischi al soggetto che si sottopone alla vaccinazione. Forse nessuno vi ha detto che se la mortalità infantile in Italia e nei paesi occidentali si è quasi azzerata e la vita media si è allungata è proprio grazie ai vaccini e agli antibiotici. Faccio un esempio: se non ci fosse il vaccino per la poliomielite (che è obbligatorio e somministrato a 3 mesi) un terzo dei nostri bambini morirebbe ogni anno o resterebbe zoppo e storpio per una malattia che invece oggi è pressochè dimenticata. Ma chi ha 50 o 60 (e probabilmente non sa neanche cosa sia un blog) si ricorda sicuramente di tutti quei bambini che da un anno all'altro non tornavano scuola per colpa della poliomielite.
Oppure facciamo un esempio più semplice: il banale morbillo. Più o meno tutti hanno lo hanno fatto e pensano che sia una malattia banale. Sapete che ogni mille bambini che prendono il morbillo uno ha come complicanza una grave encefalite che gli lascerà segni addosso per tutta la vita: segni vuol dire gravi danni cerebrali irreversibili, alta probablità di finire in carrozzina, di perdere la capacità d parlare, di relazionarsi con gli altri, capire, di imparare e potrei andare avanti. Ebbene, con il tanto vituperato vaccino questa sorte capita a un bambino su un milione. Ve lo traduco: se prendiamo un miglione di bambini e non li vacciniamo 1000 di questi avranno l'encefalite, se li vacciniamo solo 1. Vi sembra una differenza da poco?
Gli antivirali non c'entrano niente con i vaccini, sono cose assolutamente diverse. E non vengono messe nei vaccini. Il vaccino per l'AH1N1 è già stato autorizzato dalla Food and Drug Administration americana che, piaccia o no, è il più serio e affidabile strumento di controllo dei farmaci a livello mondiale.
Altro punto: la definizione di pandemia non è cambiata e si riferisce a una malattia infettiva (che si trasmette da persona a persona) che è diffusa su larga parte del pianeta.
Parliamo un po' delle spregevoli case farmaceutiche? Sicuramente per sopravvivere deve guadagnare, non potrebbe essere altrimenti. E come fanno a guadagnare: facendo ricerca e producendo medicine più efficaci e più utili e poi vendendole. Se non le vendono non hanno i soldi per fare la ricerca e non producono più medicine. E noi come ci cureremmo? Torneremmo all'epoca pre-antibiotici e prevaccini, con una mortalità infantile altissima.
Non si può essere tango ingenui o tanto idealisti da pensare che le case farmaceutiche non debbano guadagnare da quello che fanno. Se non ci fossero loro l'unica speranza sarebbe la ricerca pubblica, che viene progressivamente smantellata finanziara dopo finanziaria. A questo non avete pensato? Lo stato non ha i soldi per fare la ricerca! O se li ha li spende da altre parti. Quindi è necessario ch ci siano regole chiare, che le case farmaceutiche non cerchino di rifilare fregature ma che vadano avanti a fare il loro lavoro.
Ma quando voi o i vostri figli state male non vi curate????
[…] settembre 2009 il blog smontava quella gran bufala della suina. Il 24 settembre raccoglieva a supporto anche l’opinione di Paolo Grossi, infettivologo di […]