La disintermediazione promessa dall’avvento della rete è una grande menzogna: è la speranza tradita di internet. Quella cioè di poter pubblicare quello che si vuole, senza il filtro dell’editore, senza il filtro del libraio che promuove un libro invece di un altro. Tutto questo è falso. Semplicemente, gli intermediari di una volta sono stati sostituiti dagli intermediari di oggi, Google e Facebook su tutti. I quali tuttavia hanno acquisito un potere enorme.
I motori di ricerca non sono più neutrali. Non lo sono da molto tempo. I risultati sono il frutto di complessi algoritmi che, a parità di chiave di ricerca, selezionano risultati differenti a seconda di chi si trova dietro allo schermo. Ufficialmente lo fanno per cercare di servirti il materiale più affine ai tuoi gusti, ma questo si traduce nel maggiore ostacolo alla circolazione libera della conoscenza. Sono infatti gli incontri casuali quelli che cambiano la vita, non le attività preordinate, dove tutto scorre su binari prestabiliti. Questa casualità, questa neutralità, è ormai andata perduta. Senza che la maggior parte di noi ne sia consapevole.
Come uscirne? Ho intervistato Valerio Lo Monaco, direttore de ilRibelle e autore di un interessante articolo sul tema. Guardate il video: “Tutti i rischi di Google, Facebook e dei social network“.
Per le ricerche basta navigare anonimamente impostando il browser a farlo e oramai tutti i browser hanno una funzione prevista per farlo. Tuttavia Claudio hai sollevato la questione che ritengono molto interessante ma sopratutto importante da far conoscere,
è vero, non ci avevo fatto caso
per quale motivo un “motore di ricerca” dovrebbe essere neutrale in un sistema capitalistico e consumistico? Essendo uno strumento di potere viene utilizzato al fine di lucrare sulla vita di miliardi di persone, rientra perfettamente in questa perversa logica utilitaristica dell’arricchimento prescindendo da ogni principio etico e morale.
Può sembrare OT ma la recente approvazione in Parlamento all’unanimità (escluso il M5S) di un ulteriore finanziamento ai partiti per 47 MLN di € la dice lunga su quanta considerazione hanno i politici italiani dei loro stessi elettori, possiamo meravigliarci dell’utilizzo speculativo di un motore di ricerca?
Carissimi webnauti il pianeta è un inferno, si forzano interi popoli a emigrare in vere diaspore, si rapiscono e trattano come schiave giovani donne per la prostituzione, si traffica in organi umani, si specula in borsa sulle materie prime provenienti da Paesi dove oltre a morire di fame sete o semplici dissenterie si muore per guerre indotte dal sistema consumistico del quale noi occidentali beneficiamo, sarebbe una notizia se google e altri non utilizzassero quelle info per trarne vantaggi economici.
Può sembrare OT ricordate questa notizia:
http://www.panorama.it/news/cronaca/mafia-capitale-carminati-i-dossier-scomparsi-nel-1999/
il bottino se pur milionario in denaro e gioielli era marginale, ciò che effettivamente cercavano erano documenti-informazioni delicate e compromettenti per avere potere persuasivo e ricattatorio sul sistema politico economico e quant’altro.
Nel nostro sistema/modello di vita non si vive di solo pane, ma di informazioni, anche a costi elevati necessitano per ottenere potere poi ricchezza, motivo per cui la politica dev’essere praticata da persone oneste non ricattabili.
Magari saranno i cinque stelle a salvare il pianeta Terra! 😀
no! Lo salveranno i guerrafondai come Obama, Hollande, Cameron e il nostro garzone megalomane strakazzaro Renzi!
Può aiutare, anche se non è risolutivo, utilizzare estensioni browser come Ghostery che bloccano i trackers impedendo, a chi ne ha interesse, di rilevare le proprie preferenze e i dati di navigazione.
Credo però che comunque google offra delle selezioni basate sulle associazioni più comuni tra la pagina che guardiamo e altre pagine.