di Enea Rotella
In Calabria, nella lotta alla ‘ndrangheta, esistono due tipi di Istituzioni: quelle che la combattono sedute comodamente su una poltrona di un teatro, nelle sale universitarie, in quelle pubbliche, e quelle che subiscono minacce da parte delle ‘ndrine e che, di conseguenza, l’affrontano.
Negli ultimi giorni, nella provincia di Catanzaro è stata bruciata per la seconda volta la macchina del presidente della commissione contro la ‘ndrangheta della Regione, Arturo Bova. A distanza di poche ore a Crotone è stata bruciata l’auto dell’ex sindaco di Crotone, Giancarlo Sitra. Sulle cause sono in corso accertamenti. A Lamezia Terme una bomba è stata fatta esplodere nel garage dell’abitazione di un agente della polizia Penitenziaria mentre il Comando provinciale di Vibo Valentia, ha fermato un uomo che avrebbe ucciso a colpi di kalashnikov il pluripregiudicato Domenico Di Leo, morto nell’estate del 2004 a 33 anni.
Sempre negli ultimi giorni sono stati colpiti gli interessi del clan “Grande Aracri” di Cutro nell’operazione “Aemilia“, e l’auto del giornalista Pasqualino Rettura è stata incendiata. Prima di Natale è stata recapitata al giornalista Francesco Mobilio, a Pietro Comito direttore di una rete televisiva e all’avvocato Marco Talarico una busta contenente una frase intimidatoria, un proiettile ed il titolo di un articolo. Tutto questo è avvenuto mentre a Reggio Calabria falsi poliziotti hanno bussato all’appartamento universitario del figlio del procuratore.
Ma forse, il dato più preoccupante è che tutto questo in Calabria è routine, mentre le nostre forze di polizia rischiano la vita senza i soldi per la benzina nelle volanti ed Enrico Letta spinge per avere decine di migliaia di poliziotti europei in territorio italiano, sì, ma schierati sulle frontiere.
Calabria, Italia
Consiglio questa e le altre puntate di approfondimento sul fenomeno criminale della ‘Ndrangheta calabrese:
A sangue freddo
https://www.youtube.com/watch?v=wpqy3E7A8do
Anche se un po’ datato, consiglio la visione di:
La Santa, viaggio nella ndrangheta sconosciuta
https://www.youtube.com/watch?v=5JYVtzjL3Qs
Il salto di qualità dalla coppola ai grandi affari, la ‘ndrangheta lo fece allorquando riconobbe la “Santa”, una sorta di grado ibrido tra massoneria e ndrangheta (agli ndranghetisti sarebbe in teoria vietato avere rapporti con le istituzioni), riconosciuto da entrambe le parti e usato a mo’ di passaporto tra i due mondi: fu così che nacque la “zona grigia”, evolutasi negli anni in un sistema criminale che permea ogni aspetto della vita di una regione e non solo.
La ndrangheta è una montagna di merda!
Come questo regime marcio italiota.
l’Eurogendfor scalpita…
http://ma-guarda-e-passa.blogspot.it/2015/09/la-politica-del-debito-lue-lezione-dal.html