
Ritorna l’ombra di George Soros sull’Europa. Lo speculatore ungherese ha infatti recentemente scritto una dura accusa rivolta alla Polonia e all’Ungheria, ritenuti colpevoli di aver posto il proprio veto all’approvazione del Recovery Fund.
Anche Spagna e Portogallo non vogliono il Recovery Fund
Secondo Soros, in questo modo, i due Stati starebbero sabotando la costruzione di un’Europa aperta e senza confini. In particolare Soros sostiene che Ungheria e Polonia avrebbero rifiutato il pacchetto di aiuti proposto dalla Commissione europea perché non vorrebbero subire ingerenze politiche da parte di Bruxelles. Le famose condizionalità. Eppure non è facile scoprire che questi due Stati non sono i soli ad aver espresso perplessità sulla natura del Recovery Fund. In tempi non sospetti anche Spagna e Portogallo avevano manifestato l’intenzione di non voler accedere ai prestiti del fondo.
L’articolo di Soros può essere quindi inteso come una scusa per lanciare un’accusa personale contro il suo nemico principale e cioè Viktor Orban, il Primo Ministro ungherese, il vero ostacolo al suo progetto di società aperta. Infatti è a Orban che sono dedicati la maggior parte dei paragrafi scritti dallo speculatore.
Lo scontro personale tra Soros e Orban
Per Soros la questione assume i connotati di una vera e propria lotta di sopravvivenza tanto da arrivare a scrivere che: “Il modo in cui l’Europa risponderà alla sfida posta da Ungheria e Polonia determinerà la sopravvivenza come società aperta fedele ai valori su cui è stata fondata”. A quest’accusa non si è fatta attendere la replica di Viktor Orban che ha smascherato le reali intenzioni di Soros.
Orban in particolare scrive che:
Grandi forze si stanno muovendo ancora una volta per sradicare le nazioni d’Europa e unificare il continente sotto l’egida di un impero globale. Oggi il Soros Network, rete che promuove una società globale aperta e cerca di abolire gli Stati nazionali, è la più grande minaccia affrontata dai Paesi dell’Unione Europea. Durante le crisi, questo speculatore – che si definisce filantropo – non considera gli interessi dei cittadini europei, ma agisce solo a proprio vantaggio.
Lo scontro tra Orban e Soros affonda le sue radici nel recente passato, quando il premier ungherese ha introdotto un’apposita legge per impedire alla rete di università private finanziate da Soros di poter operare in Ungheria. Un’iniziativa evidentemente non digerita da Soros.
Le mani di Soros per il controllo dell’UE
Nonostante però la disputa personale, non si può non considerare l’effettiva volontà del miliardario ungherese di usare l’Unione europea come uno strumento a proprio uso e consumo. A questo proposito è emblematica la lista pubblicata dalla stessa Open Society di Soros che elencava tutti i membri del Parlamento europeo ritenuti “alleati di fiducia”.
Una lista Soros pronta ad agire in funzione degli interessi dello speculatore. Ecco che quindi cala il velo sulle reali intenzioni di questo oscuro personaggio. Costruire un’Europa aperta, senza confini e barriere non può che favorire i grandi movimenti di persone e capitali, un mondo perfetto per tutelare gli interessi di uno speculatore senza scrupoli come Soros.
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