
La gestione delle acciaierie dell’ex Ilva torna allo Stato. Firmato l’accordo di coinvestimento con ArcelorMittal. L’intesa prevede l’ingresso dello Stato al 50% tramite Invitalia, la società controllata dal Mef e amministrata da Domenico Arcuri: dal 2022 la partecipazione statale salirà al 60%, si arriverà così di fatto a un controllo pubblico dell’azienda.
L’accordo prevede inoltre “il completo assorbimento dei 10.700 lavoratori impegnati nello stabilimento” con l’obiettivo di trasformare l’ex Ilva di Taranto nel “più grande impianto di produzione di acciaio green in Europa”. Questo perché lo Stato, con un significativo impegno finanziario, punta alla decarbonizzazione dell’impianto mettendo così in campo dei processi meno inquinanti. Viene spiegato che “circa un terzo della produzione di acciaio avverrà con emissioni ridotte, grazie all’utilizzo del forno elettrico e di una tecnologia d’avanguardia.
Verso un impianto “green”
Una tecnologia che, a regime, dovrebbe portare ad una riduzione di emissione del 93% di ossido di zolfo, del 90% di diossina e del 78% di polveri sottili e CO2.
E proprio per lo sviluppo di questa tecnologia, fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente, è prevista la costituzione di una nuova società a capitale pubblico. Il Governo, dunque, sembra aver accolto le richieste della regione Puglia, del Comune di Taranto e delle altre rappresentanze territoriali che ormai da anni chiedono maggiore attenzione per un’area, quella dell’ex Ilva, croce e delizia di un’intera regione o, meglio, di un intero Paese: in grado di dar lavoro a migliaia di famiglie ma per troppi anni fonte di un inquinamento così pesante da essere stata considerata causa di tante, tantissime morti.
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Hai guardato il video che racconta tutte le cose che abbiamo fatto, insieme, nel 2020? Bene: quest’anno dev’essere l’anno della svolta. Insieme, dobbiamo arrivare nelle case di tutti gli italiani.
Conosci il vecchio detto “l’unione fa la forza“? Oggi è più attuale che mai: è il solo modo che abbiamo di reagire a un mondo che sappiamo istintivamente essere sbagliato e che vogliamo cambiare, prima che lui cambi noi.
Spegniamo la televisione del dolore e della paura. Accendiamone una nuova, che smetta di trattarci come telespettatori o clienti di una televendita. Una televisione dei cittadini, per i cittadini. Nel 2020, con il vostro aiuto, l’abbiamo fatta nascere, e oggi ci sono App su tutti i dispositivi e ben tre regioni sul digitale terrestre, Lazio, Lombardia e Piemonte. Nel 2021 dobbiamo completare l’opera e coprire l’intero territorio nazionale. Dobbiamo! Non c’è alternativa, lo sai anche tu.
Non importa quanto sembri difficile: nessuno credeva che saremmo arrivati fin qui, senza i soldi delle multinazionali, delle banche, dei governi, dei grandi “filantropi”. E invece… Quindi, dimmi: adesso cosa ci impedisce di compiere anche il prossimo passo? L’unico limite è la nostra volontà. L’unico ostacolo è la nostra convinzione. Con li tuo aiuto possiamo farcela, possiamo arrivare ovunque. Perché tutti insieme siamo un’onda gigantesca. Un’onda che travolge tutto.
Coraggio: metti la tua goccia nel vaso, e facciamolo traboccare!
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Ciao,staff di Byoblu,questo è quanto posso fare,da disoccupato,almeno per il lungo termine,cambierà ancora il tempo e saremo liberi anche da questo fardello.Un abbraccio.
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