Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio ha dichiarato illegittima la norma contenuta nel dpcm del 3 novembre 2020 che aveva imposto ai bambini di età superiore ai sei anni l’obbligo di indossare le mascherine durante le attività didattiche (si tratta dell’art.1 comma 9, lett. s ndr)
Nella sentenza i giudici amministrativi hanno condiviso le valutazioni del Comitato tecnico scientifico che, invece, il governo aveva deciso di non seguire.
Il Comitato tecnico scientifico non aveva infatti consigliato di imporre in modo indiscriminato l’uso delle mascherine a scuola per i bambini di età compresa tra i sei e gli undici anni, ma aveva suggerito di seguire le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo le quali, seduti al banco e distanziati di almeno un metro, i bambini possono togliere il dispositivo di protezione individuale.
Secondo il Tar Lazio il governo ha esercitato in modo non corretto il proprio potere, incorrendo nel vizio dell’eccesso di potere.
I giudici hanno sottolineato che l’obbligo di indossare la mascherina in luoghi al chiuso, diversi dalle private abitazioni, è previsto dalla legge soltanto nei casi in cui non sia possibile garantire la distanza di un metro. Per questo ulteriore motivo il presidente del Consiglio dei Ministri, nell’imporre a scuola ai bambini la mascherina anche seduti al banco e distanziati tra di loro, ha posto in essere una norma irragionevole.
Il governo Conte, nei successivi dpcm, ha ripresentato l’obbligo. Spetterà dunque al nuovo esecutivo adeguarsi alle indicazioni del Tar Lazio.
Nel frattempo il Ministero dell’Istruzione avrebbe il dovere di comunicare a tutti gli istituti scolastici, tramite circolare, il contenuto della sentenza, per far in modo che i bambini non debbano continuare a sottostare all’immotivato obbligo di indossare la mascherina anche al banco.
Il ricorso dinanzi al Tar era stato presentato dall’associazione Vaccipiano, difesa dagli avvocati Barbara Barolat Massole, Anna Chilese e Giovanni Francesco Fidone.
Al link in basso la sentenza:
Sentenza TAR-Lazio n. 2102 del 19.02.2021
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